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Alla scoperta dei vitigni autoctoni: il Frappato

La Sicilia è terra di grandi vini, molti dei quali prodotti da uve autoctone: tra le più particolari e caratteristiche c’è senza dubbio il Frappato, vitigno originario della Sicilia Meridionale.

Origini e evoluzioni del Frappato

Le testimonianze antiche fanno risalire l’approdo della vite in Sicilia al tempo dei Greci. Sembra, infatti, che tra il VII e il VI a.C. la stessa popolazione che fondò Siracusa portò anche la vite. 

I segni che certificano la presenza della vite nell’area del ragusano sono molteplici e vanno dalle riproduzioni dei vasi vinari sulle monete ai contratti d’acquisto siglati su lamine di piombo. Con l’avvento dei Romani la Sicilia divenne un enorme vigneto di grandissima qualità.

Nei primi del 1600 la contessa di Modica, Vittoria Colonna Henriquez-Cabrera, decise di fondare una città, utilizzando il suo nome: Vittoria. Oggi, il comune che conta oltre 60000 persone, è il cuore enologico della provincia ragusana con la produzione della famosa DOCG Cerasuolo di Vittoria, composta da due vitigni autoctoni: il Nero d’Avola e il Frappato. 

Il Frappato presenta poche documentazioni scritte, con la prima che risale al 1760 ad opera del Sestini che ne parla nel suo memoriale enologico di Vittoria. Il nome di Frappato dovrebbe derivare dal significato di “fruttato”

Il Frappato cresce circondato da 4 paesaggi straordinari: a nord i monti Erei, a sud il Mediterraneo, a est i monti Iblei e a ovest  una estesa zona collinare. 

La zona di coltivazione si caratterizza per i suoi suoli calcarei, ma allo stesso tempo argillo-sabbiosi. La temperatura media annua, a seconda della zona, oscilla tra i 15° e i 20° con piovosità piuttosto scarse. 

 

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Caratteristiche fisiche e tipologie di vinificazione

Il Frappato è un vitigno mediamente vigoroso, foglia pentabolata, grappolo medio-grande cilindrico e compatto. L’acino è medio piccolo sferoidale o ellittico con buccia pruinosa di colore viola-nero. 

La forma di allevamento tradizionale è l’alberello, ma si può trovare anche a spalliera, con potatura corta. Non ama il freddo e, soprattutto, le gelate primaverili. 

Nel calice il Frappato è rosso rubino con poca intensità cromatica. Il bouquet è variegato e complesso: lamponi, liquirizia, ma anche chiodi di garofano e fiori. Il gusto è intenso, con un ottimo equilibrio tra tannini, freschezza e complessità armonica. 

Il Frappato è un vino di carattere che si abbina molto bene con diverse tipologie di pietanze locali: dalla zuppa di pesce, al cous cous di pesce e verdure, ma anche con ottimi salumi e formaggi del territorio.

Fuori dal territorio siciliano forma un’ottima sinergia con piatti come la pasta all’amatriciana, gli spaghetti alla bolognese o gli involtini alla carne e frittate.

Un vitigno e un vino, grandi espressioni del territorio siculo. 

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