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Quartomoro: il vino di Sardegna che cresce col vento

Estate 2023, un agosto caldissimo ma per fortuna noi siamo in vacanza. Una vacanza tutta di sole e mare in Sardegna. 

Ma anche di entroterra. Sì, a circa venti chilometri dal mare la Sardegna conferma il suo carattere forte, come quello della famiglia della cantina Quartomoro

La zona è quella di Terralba, nell’oristanese. A Oristano il mare si confonde con un’entroterra di stagni e un territorio autentico, ancora legato alle tradizioni di una Sardegna antica e con forte vocazione vitivinicola. 

Quando arriviamo alla cantina Quartomoro, la famiglia ci accoglie con grande ospitalità e ci porta alla vigna vicina alla sede della cantina.

La vigna didattica del Quartomoro

La vigna si distingue da tutte quelle che abbiamo visto finora: 54 varietà di vite in 250 metri quadri! Ogni 2 filari sono state piantate varietà diverse. Un esperimento raro che restituisce chiaramente le origini della cantina. 

Infatti Quartomoro di Sardegna nasce come cantina didattica dalla grande passione di Piero Cella, enologo per diverse cantine sarde, che a un certo punto desidera approfondire potenzialità e limiti del territorio. 

Sceglie questa zona per studiare e condividere con amici e colleghi, la viticoltura in un’ottica sperimentale. 

Il racconto del terroir è denso di dettagli e storia, tra cui il fatto che la vigna sia protetta da una piantagione di eucaliptus che difende le viti dal vento. Il maestrale qui soffia forte e salato e già da febbraio i germogli delle uve potrebbero soffrire. Grazie ad accorgimenti e cure, ogni grappolo cresce in modo del tutto naturale.  E ce ne accorgiamo quando assaggiamo l’uva. Intensa, saporita, piena. 

La storia del Quartomoro, una storia sarda 

La cantina Quartomoro nasce nel 2013 dalle intenzioni della famiglia Cella di rivitalizzare un territorio a grande vocazione vitivinicola ma che negli anni 90 aveva subito un forte abbandono. 

Le cooperative che gestivano le vigne nel giro di pochi anni hanno chiuso e la zona aveva bisogno di essere “ripresa in mano”. Così la famiglia Cella con la sua cantina ha dato inizio a una nuova linfa che ha portato fino ad oggi, alla creazione di un Consorzio con 7 aziende che producono il Terralba DOC. 

I vitigni autoctoni e i filari “anziani” del Quartomoro 

La produzione del Quartomoro è una produzione di nicchia che si concentra principalmente su vitigni indigeni (come il Cannonau o il Vermentino) ma anche su vitigni antichi. Parliamo di filari di viti che sono stati impiantati addirittura negli anni sessanta e che restituiscono vini difficili da gestire ma di eccezionale qualità, intensi fruttati. 

Le attività del Quartomoro e delle cantine della zona sono votate a valorizzare vitigni autoctoni e storici di cui riassumiamo le caratteristiche di alcuni: 

  • Bovale grande e piccolo: bacca nera, un vitigno con acini dalla carica polifenolica molto alta che si traduce in  vini scuri e tannici di grande pregio  
  • Semidano: bacca bianca, con produzione incostante e scarsa, restituisce vini eleganti, freschi e sapidi. A causa della difficoltà di gestione, il Semidano viene coltivato solo in questa zona della Sardegna 
  • Arvisionadu: bacca bianca, vitigno antichissimo e molto raro con cui vengono prodotta anche Bollicine di alta qualità e bianchi dal fascino antico 
  • Nuragus: bacca bianca, molto diffuso in Sardegna, crea vini fruttati ed equilibrati, anche nella versione frizzante e amabile e come supporto ad altre uve locali per diverse produzioni 

Conoscere le caratteristiche degli impianti di questa zona permette di capire appieno la filosofia di recupero del territorio e di valorizzazione della grande storia vitivinicola sarda

La produzione di vini “antichi” e la creazione di una nuova rete di aziende vinicole  in questa zona della Sardegna, è anche proiettata a generare incoming turistico in un territorio fuori da itinerari più conosciuti. 

Le idee sono tante e Quartomoro è una piccola realtà in grande evoluzione, che si autosostiene e si occupa di tutto il ciclo del vino, dalla coltura all’imbottigliamento. 

La produzione dei vino Quartomoro: memorie, intrecci e bollicine 

Nella sua selezione “Memorie di vite” Quartomoro propone vini rossi che donano caratteri diversi vista la grande varietà di vigneti da cui scelgono le uve.  

Da carezzevoli vini vellutati dal vento (gli acini sono sani senza umidità) a vini robusti e di gran corpo, è forte il desiderio di scoprire ogni bottiglia e la sua storia. 

Oltre al Terralba DOC la cantina Quartomoro si dedica alla produzione del Vernaccia, un vino bianco di pronta beva che per pochi chilometri di distanza, non può essere incluso nella produzione Vernaccia Doc. 

Sempre restando nei bianchi, troviamo anche nella selezione “Intrecci di vite” ovviamente un Vermentino da filari impiantati nel 1978! 

Ma la cosa che ci stupisce di più è il grande coraggio della cantina e in particolare di Piero Cella, di sperimentare Bollicine con metodo classico. Sulle orme del Trentino e della Franciacorta, Quartomoro produce un’etichetta esclusiva tra i frizzanti nazionali che ripaga delle difficoltà della resa. 

Piero e sua moglie sono due persone amabili e disponibili, fieri del loro lavoro (di cui fa parte anche il figlio Alberto) e della loro terra. 

Dopo averci mostrato la vigna battuta dal vento e dal sole con tutti quei grappoli e foglie differenti a incuriosirci, si sono dedicati a farci assaggiare i loro vini direttamente in cantina dove vengono lavorati. 

Queste sono le 4 bottiglie Quartomoro che ci hanno convinto di più e che siamo orgogliosi di proporre in onore della nostra amata Sardegna sconosciuta e della grande passione di questa incredibile cantina.  

Vermentino “Un anno dopo” Quartomoro

Da uve Vermentino di Gallura, coltivate sul granito. Il Vermentino “Un anno dopo” Quartomoro ha una maturazione 6 mesi in acciaio e affinamento di almeno 8 mesi in bottiglia. Di colore giallo intenso con sentori di spezie e frutti del mediterraneo. Al palato grande volume e buona lunghezza. Intrigante! 

NRG “Memorie di vite” Quartomoro

Il Nuragus è un antico vitigno sardo che dà carattere e corpo a questo vino bianco d’altri tempi. L’impianto risale al 1958 coltivato nel Basso Campidano su un terreno di sabbia e argilla. Con vendemmia manuale e la vinificazione a pressatura soffice, decantazione statica, spillatura e fermentazione in acciaio con lieviti autoctoni, è una produzione difficile e antica. Il vino NRG Quartomoro è di colore giallo e al naso regala note verdi e speziate, tannico e peloso al palato.

BVL “Memorie di Vite” Quartomoro

Uva bovale Grande coltivata nell’Alto Campidano, tra Marrubiu e Terralba da vitigni impiantati nel 1925! Vinificazione con lieviti autoctoni e follature manuali e maturazione 6 mesi in acciao e barriques di almeno 4 passaggi. Il vino BVL Quartomoro si presenta di colore rubino carico, al naso è intenso, complesso ed elegante marino e balsamico, con note di frutti rossi e spezie. Potente al palato 

CRG “memorie di vite” Quartomoro

Da vitigno tradizionale dell’isola di impianti del 1967 su terreno sabbioso. Vinificazione con lieviti autoctoni e follature manuali e maturazione 6 mesi in acciao e barriques di almeno 4 passaggi. Di colore rubino carico, con sentori isolani, marini e speziati. Il vino CRG Quartomoro è sapido e potente. 

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