Noi camperisti siamo fatti così, ci piace partire quando vogliamo, non amiamo prenotare, ci piace sapere che il nostro camper (spesso battezzato con un nome vero e proprio perché parte della famiglia) ci permetterà di arrivare al cuore dei posti che visitiamo. Al di là delle logiche turistiche, amiamo il nostro camper che ci permette di conoscere piccoli pezzi autentici dei posti che visitiamo.
E le vigne e le cantine rappresentano questa realtà genuina e vera della nostra terra. E d’estate quanto è bello un bicchiere di vino proprio lì dove è stato creato?
Così ho preso la box Sogno d’Estate di AmantidiVino e sapete cosa ho fatto? Ho preso il mio camper e in tre giorni ho fatto un giro ad anello e visitato le zone e i vigneti (là dove accessibili) delle bottiglie della Box. Cinque anzichè sei in realtà, perchè una, ahimè, è un Etna Bianco di Cantine Nicosia che ecco, in tre giorni proprio non ce la facevo ad arrivare in Sicilia…
Non è stato difficile perché sono di Brescia e due bottiglie, il Franciacorta Monogram Brut di Castel Faglia e il Riesling di Tenute del Garda, vengono prodotte proprio nella mia zona.
Allora partiamo, io sono con il mio compagno e i miei figli, piccoli ma già svezzati viaggiatori. Essendoci anche loro, abbiamo preferito visitare le zone piuttosto che le cantine, rimandando a quando saranno un po’ più grandi le interessanti spiegazioni sulle vinificazioni e le degustazioni.
Prima Tappa: Valtenesi zona del perfetto Riesling di Tenute del Garda. La zona la conosciamo bene, il lago di Garda per noi bresciani è quasi il mare. Ci andiamo a fare il bagno nel weekend, ci sono le discoteche, i locali, le sagre e le aziende vinicole. Al lago non ci sono escursione termiche folli come da noi in città, la zona è mite, assolata ma verdissima, ci crescono i limoni e le viti. La cantina Tenute del Garda non è proprio sul lago ma qualche chilometro prima, a Calvagese, in piena Valtenesi. Qui ci sono colline dolci tutte a vigneto, due enormi campi da golf e qualche agriturismo con i cavalli bianchi. Non voglio esagerare perché il perimetro è più piccolo, ma l’atmosfera è simile a quella provenzale. Parcheggiamo il nostro camper (facile perché è super compatto) e tiriamo giù le bici. Facciamo un bel giro tra i vigneti, a tratti accessibili, c’è il sole ma anche la tipica brezza del Garda. Intravediamo tra gli altri anche il cancello di Tenute del Garda. La passeggiata è molto piacevole e facciamo merenda in un piccolo agriturismo con pane e salame. Semplicità della Valtenesi. Ovviamente con un bicchiere di fresco Riesling. Un ottimo inizio.

Seconda Tappa: in giornata ripartiamo per la Franciacorta. Altra zona ben conosciuta, la Franciacorta è il must per chi ama le bollicine.
Anzi diciamo che solo qui fanno “IL Bollicine”. Terra meravigliosa dai sedimenti preziosi per far crescere le viti, la Franciacorta non assomiglia a nient’altro. Bisogna scoprirla, anche qui in bicicletta o a piedi, per amarla. Forse la produzione vinicola può far pensare per alcune caratteristiche alla Francia, ma in realtà la Franciacorta è bella come solo l’Italia sa essere. È uno scrigno di monasteri, castelli, pozzi, torrette, piccoli borghi e aziende vinicole, rustiche o estremamente raffinate che ci si potrebbe passare una settimana intera o più per godersi tutto questo. Percorriamo ciclabili tenute perfettamente e tra pendii e soste ai vigneti per spiegare come cresce l’uva e si crea il vino a mia figlia, arriva la sera. Scegliamo una delle tante aree camper in zona e mentre i bambini giocano facciamo un aperitivo con il Monogram Brut di Castel Faglia della Box, in queste bollicine Chardonnay e Pinot Bianco c’è tutta la Franciacorta e il tramonto sulle Torbiere del Sebino è uno spettacolo.
Terza tappa: Quando ci svegliamo al mattino andiamo a fare colazione sul Lago d’Iseo, altro piccolo gioiello bresciano-bergamasco e facciamo una bella passeggiata a Montisola raggiungendola con un simpatico traghetto. Dopo pranzo ripartiamo per la prossima bottiglia, ehm… tappa: la Valtellina. Lasciamo le dolci colline dei laghi bresciani per raggiungere Ponte in Valtellina dove ha sede l’azienda vinicola Le Strie. Purtroppo scopriamo all’arrivo che proprio il weekend prossimo verrà inaugurato l’evento di lancio del progetto Valtellina Wine Trekking: 5 percorsi di Story-Trekking per vivere in cammino i luoghi e le storie che si celano dietro la viticoltura valtellinese. Peccato, ma certo non ci abbattiamo e scopriamo Ponte della Valtellina: piccolo così ma con ben tre chiese e un’atmosfera vivace per essere un minuscolo borgo di montagna. Da lì facciamo un pezzo di strada dei vini Grumello e Inferno. La miriade di terrazzamenti di vigneti sulle pendici alpine ci lascia a bocca aperta. Come potrebbero non uscirne vini intensi?
La sera troviamo lì vicino l’area camper Boffetto (sotto le montagne, con area giochi e servizi). Fa fresco, l’aria è pulita, optiamo per una piccola grigliata di carne buonissima che abbiamo comprato al “maceller” di Ponte e che si sposa perfettamente con il Valtellina Superiore delle Strie della nostra Box. Le pendenze non ci hanno permesso di scoprire proprio i loro vigneti, ma possiamo immaginare quanta dedizione ci voglia per coltivare le viti in un territorio come questo, tutto roccia e altitudine.
Quarta tappa: risveglio belli riposati anche perchè in montagna si dorme bene. La Valtellina ci ha ispirato e torneremo presto. Ora partiamo per Le Langhe. Io non ci sono mai stata. E sono molto curiosa di vedere La Morra, uno dei borghi più rappresentativi della zona. E infatti non mi delude. Quando arriviamo, troviamo un’area camper vicino al Laghetto, immersa nel verde e saltiamo subito sulla bicicletta. In un attimo stiamo percorrendo le vie del Barolo. I vigneti sembrano infiniti, puntellati qua e là dai cedri del Libano, i colori sono verdi e la terra è rigogliosa e ricca. Vediamo anche cantina Burzi (riconoscibile dal piccolo campanile che fa parte della struttura) di cui abbiamo nella Box uno splendido Nebbiolo Runcaja. La Morra è una sorta di balcone sulle Langhe, i panorami sono suggestivi e ci godiamo questa terra fortunata in una bella osteria del borgo. Mangiare in un angolo di Patrimonio dell’Unesco fa sempre un certo effetto.

Quinta tappa: nel pomeriggio ripartiamo verso Sorbara. Nella Box non c’è un Lambrusco come mi sarei aspettata, ma uno Spumante. Un Bellei Brut Nature metodo classico di Cantina Francesco Bellei per l’appunto. Sorbara, terra di Modena. Dalle Langhe alla Pianura Padana. Lì i vigneti sono più assolati, la terra è rossa, tipica dell’Emilia Romagna. Cantina Bellei si trova a Bomporto nella zona del fiume Secchia, i terreni sono sabbiosi immersi nel silenzio immobile, tipico della campagna padana. Ci piacerebbe fermarci e visitare questa cantina che dal 1920 è un riferimento per il metodo classico, ma non possiamo, il weekend è arrivato alla fine. Torniamo verso Brescia da cui siamo partiti per questo bel giro, tutto ispirato alla box Sogno d’Estate. E non potevamo inaugurare la stagione del camper in modo migliore: un weekend tra alcuni dei vigneti più belli del nord Italia.
Peccato per quell’ultima bottiglia di Etna Bianco…ma prima o poi il nostro “zio” camper ci porterà anche alle pendici del vulcano in Sicilia.
