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Crissante Alessandria: la famiglia del Barolo

Bere Barolo è un’esperienza eccezionale. Farlo in cantina, direttamente dalla botte, è qualcosa di unico e indimenticabile. Così come, infatti, unica e indimenticabile, resterà la nostra visita alla cantina Crissante Alessandria, sita in La Morra (Cuneo). Una cantina totalmente a gestione familiare che fa della vocazione vinicola e della produzione di qualità i suoi marchi di fabbrica.

L’Olimpo di(Vino)!

Per un appassionato di vino arrivare nella terra del Barolo è come entrare a San Siro per un appassionato di calcio. Che sia la prima o l’ennesima volta, l’emozione e l’adrenalina sono sempre le stesse: ti senti parte di qualcosa di gigantesco, di mitico. Dove la storia e il valore di ciò che ti circonda trascende quasi da un contesto reale.

In entrambi i casi si tratta dell’Olimpo. Nel contesto specifico dell’Olimpo…di(vino)!

Quando si parla di Barolo si parla delle colline di Langa, a pochi chilometri a sud della città di Alba, Piemonte. Qui 11 comuni, tra cui quello di Barolo, rappresentano la culla del vino italiano più celebre al mondo.

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Queste splendide colline che dominano tutto il paesaggio territoriale con i loro vigneti, traggono origine dal sollevamento del mare nel periodo miocenico terziario e per questo motivo sono ricche di calcare. Nel corso degli anni, però, sono state evidenziate delle notevoli differenze di materiali tra alcune aree della Docg e altre.

Infatti, se nei comuni di Serralunga d’Alba, Monforte e Castiglione Falletto il terreno è di tipo elveziano, ricco di marne grigio-brune molto compatte (questo consente di dar vita ad un Barolo strutturato, alcolico, più adatto a lunghi affinamenti in bottiglia), nei comuni di Barolo e La Morra, dove è situata la cantina Crissante Alessandria, la conformazione tortoniana presenta notevoli quantità di marne azzurre, meno compatte (per un Barolo dall’eccezionale finezza olfattiva e adatto a un affinamento in bottiglia più limitato).

Tutta l’area del Barolo, compresa in un’altitudine che va da 200 a 450 metri sul livello del mare, è protetta dalla catena montuosa delle Alpi, con un clima ottimale per la produzione dei vini.

Il re dei re: il Nebbiolo

Detto del “campo da gioco”, la stella indiscussa quando si parla di Barolo è senza dubbio il vitigno Nebbiolo.

L’origine di questo uvaggio risale ancora alla fine del Duecento, ma i primi testi scritti che parlano di quest’uva sono datati 1431 negli statuti di La Morra. Nel 1600 l’uva Nebbiolo viene già apprezzata e consumata a Casa Savoia, ma è grazie al contributo del Conte Camillo Benso di Cavour e all’enologo francese Alexandre-Pierre Odart, che inizia il vero successo. Le 7 medaglie d’oro vinte al concorso di Vienna nel 1873 rappresentano la prima incoronazione del “Re dei vini”.

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Dopo un periodo buio tra la fillossera e le continue guerre per il predominio dell’Europa ad opera dei francesi, la zona di origine del Barolo viene delimitata per la prima volta nel 1909 dal Comitato Agrario di Alba. Altra data importante il 1933, quando il Barolo è riconosciuto come “vino tipico di pregio” mentre l’anno successivo,  il 30 giugno viene fondato il Consorzio dei vini tipici di Barolo e Barbaresco. L’ultimo suggello è datato 1966, con il riconoscimento della DOC, diventata DOCG nel 1980.

Il Barolo, prodotto con 100% Nebbiolo, per chiamarsi tale, deve invecchiare almeno 38 mesi, a decorrere dal 1 novembre dell’anno di produzione delle uve, di cui 18 in botti di legno, mentre il termine “Riserva” compare in etichetta dopo 5 anni di affinamento.

Crissante Alessandria: 62 anni di Barolo Boy’s

Crissante, Michele, Alberto e Luca. Padre, figlio e nipoti. Tre generazioni di vignaioli. Tre generazioni di Barolo Boy’s.

Da oltre 60 anni, la produzione di vino, in particolare di Barolo, nella cantina Crissante è una questione di famiglia. Una questione, però, non solo al maschile. Infatti, un contributo fondamentale nella struttura aziendale è da sempre affidato anche alle donne della famiglia. Già a partire dal 1958 quando Crissante Alessandria, vignaiolo figlio di vignaioli, decide di vinificare le uve dei vigneti di proprietà della famiglia (prima destinate alle grandi aziende delle Langhe) e lo fa insieme alla moglie Teresa.

Oggi, la cantina familiare è gestita da Michele Alessandria (Consigliere nazionale ONAV ed ex direttore dell’Associazione Nazionale Assaggiatori Vini) insieme alla moglie Bruna (responsabile anche dell’Antico Cascinale “Villa Crissante”), ai figli Alberto e Luca, anch’essi supportati dalle rispettive consorti e al nipote Enrico.

Insomma, una vera e propria azienda familiare vocata alla produzione di Barolo.

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La cantina, come i vigneti, è sita nel comune di La Morra, dove vengono vinificati tra gli altri i cru Capalot, Roggeri e, dal 2007, Galina, lavorati attraverso barriques, tonneaux e botti classiche di taglia media.

Il sapiente utilizzo dei legni è uno dei punti di forza della cantina e di conseguenza dei vini prodotti. Parlando con Alberto, responsabile dell’attività in cantina, si comprende la massima attenzione che viene prestata nella gestione delle botti. Quelle nuove vengono “avvinate” per i primi 12 mesi prima di esser adibite al contenimento dei vini d’annata. Ogni barriques, tonneaux e botte ha le sue caratteristiche e Alberto lo sa bene. Questo gli consente di giostrare i vini “atti” al fine di esaltarne al meglio ogni loro caratteristica.

I vini prodotti dalla cantina sono: Barolo Roggeri, Barolo Capalot, Barolo Galina, i 3 cru. Barolo La Morra, Barolo La Punta Capalot Mac Magnum, Dolcetto D’alba, Barbera d’Alba superiore Rugè’, Langhe Nebbiolo e rosato di nebbiolo.

La lavorazione del Barolo è di tipo tradizionale. I tre cru, dalla raccolta all’imbottigliamento, svolgono un percorso completamente autonomo. La fermentazione è di circa 20 giorni in vasche d’acciaio ad una temperatura di 26/27 gradi. Vengono utilizzati solo lieviti indigeni e i rimontaggi e le follature sono rigorosamente manuali.

Ogni passaggio è curato nel minimo dettaglio e ogni azione compiuta imprime una particolarità. Questo dà vita a vini unici, con un proprio carattere e una propria personalità.

Vini che abbiamo potuto degustare anche direttamente dalla botte!

La degustazione

Barolo Capalot – Annata 2015, 14,5% vol 

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100% Nebbiolo

           

Colore: rosso granata intenso

Profumi: intensi e delicati. Le note di frutti rossi maturi, come more e prugne, si uniscono ad eleganti aromi di vaniglia che insieme creano un elegante bouquet.

Gusto: l’impatto in bocca è caldo e asciutto. Il tannino perfettamente maturo avvolge il palato con finezza, le note speziata e vanigliate imprimono forza e persistenza. Il retrogusto di frutti rossi è piacevole e duraturo.

Un’espressione autentica di Barolo. Al naso gli inconfondibili profumi di rosa e confettura di frutta rossa, tipici del Nebbiolo, si accompagnano a quelli boisé dati dal passaggio in legno, richiamando piacevoli note calde di vaniglia e cuoio.

Atto a Barolo Galina – Annata 2019

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100% Nebbiolo

           

Colore: rosso rubino brillante

Profumi: fresco e avvolgente. Esprime note eleganti e persistenti che rispecchiano la tipicità del  vitigno Nebbiolo.

Gusto: si presenta corposo ed elegante. Il retrogusto è asciutto armonioso e la persistenza lunga e marcata.

Ha un solo anno, ma esprime già grandissime potenzialità. All’olfatto è già notevole, con incantevoli profumi di frutta rossa, ma anche un’incredibile freschezza che ricorda la menta. In bocca, inevitabilmente, il tannino è ancora ruvido, ma la spina dorsale del vino è presente e ben strutturata.

Atto a Barolo Roggeri – Annata 2016

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100% Nebbiolo

           

Colore: rosso granata

Profumi: intenso e gradevole con sentori di frutta matura in particolare prugna, albicocca, ribes e mora e con note speziate.

Gusto: caldo e vellutato. Il corpo è pieno, asciutto e pulito. Dotato di elganti tannini che puliscono la bocca.

Il sorso è potente e armonico con una trama tannica fitta e articolata. Oltre ad un’ottima acidità, presenta una buona sapidità che rende il vino fresco ed elegante. Gli aromi evoluti di vaniglia e spezie imprimono potenza e dinamicità.

La bellezza del vino risiede non solo nella bontà del prodotto, ma anche nella storia, nella tradizione, nel mito che il vino porta con sé. E il Barolo da questo punto di vista ne è l’esempio assoluto. La cantina Crissante Alessandria, circondata da questa aurea quasi eterea, riesce a dar vita a delle vere e proprie chicche enologiche, tenendo sempre ben a mente i valori e le radici che, da oltre tre generazioni, l’hanno resa una delle migliori realtà nella produzione di Barolo.

Informazioni utili

  • Luogo: La Morra (Cn)
  • Tipologia vini: Barolo
  • Visita e Degustazione: solo su prenotazione
  • Shop: all’interno della cantina
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