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Degustazione vino bianco Trebbiano Spoletino Antonelli

La personalità in un calice. L’Anteprima Tonda della cantina Antonelli San Marco è un vino bianco coraggioso, innovativo, ricercato, figlio di una filosofia aziendale che fa della valorizzazione del territorio e della vite il marchio di fabbrica. Prodotto da uve autoctone, biologico, macerato sulle bucce e… tanto altro ancora. Su Amantidivino puoi scoprirlo e provarlo!

La zona di produzione

Siamo a Montefalco, cuore dell’enologia umbra. Il comune di Montefalco è una parte del territorio che compone la zona geografica della Montefalco DOCG, insieme a una parte dei comuni di Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritardi. 

Oltre alla celebre DOC, alla cui base di produzione c’è il mitico Sagrantino, una parte del territorio di Montefalco e Castel Ritardi rientrano anche nella DOC Spoleto, di cui fa parte il vino bianco a base Trebbiano Spoletino da noi degustato.

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L’area di produzione si caratterizza per terreni argillosi e ricchi di calcare, dall’origine geologica diversa: alcuni sono profondi altri ricchi di scheletro. Di conseguenza, anche i vini prodotti nelle diverse aree acquistano sfumature differenti. 

Si tratta di colline austere, circondate da boschi, dal microclima ideale per la vite e l’olivo.  La pendenza degli appezzamenti vitati e l’esposizione generale è variabile, tanto da creare un ampio ventaglio di microclimi e condizioni di coltivazione. 

Il vitigno

Il Trebbiano Spoletino è un vitigno autoctono umbro, storicamente presente nell’area di Spoleto e Montefalco. Nonostante sia un vitigno antico, la sua riscoperta ha origine recente: l’interesse per le uve autoctone e per la valorizzazione del territorio ha riportato in auge, negli ultimi anni, il vitigno andato dimenticato nel corso degli anni.   

Il suffisso trebbiano è lo stesso delle varietà tipiche del territorio toscano/veneto-lombardo/abruzzese, in realtà il Trebbiano Spoletino è ben diverso dagli uvaggi elencati precedentemente e probabilmente non risale neppure dalla stessa origine. Il nome dovrebbe derivare dalla città di Trevi, situata nei paraggi di Spoleto, in provincia di Perugia.

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È un vitigno a maturazione tardiva questo gli consente di mantenere sempre un’acidità piuttosto elevata il che lo rende molto duttile. Il Trebbiano, infatti, lo troviamo utilizzato sia nella produzione di vini fermi che di spumanti e passiti.

Non solo si presta a tipologie di vino differenti, ma anche a vinificazioni diverse e a volte molto coraggiose, come ad esempio la macerazione sulle bucce della quale è soggetto anche lo Spoleto DOC, dell’azienda Antonelli, che abbiamo degustato.  

Il trebbiano spoletino è un’uva dalla foglia media, dal grappolo medio e compatto e con acini a buccia maculata di color giallo-verde. Questa tipologia d’uva, produce vini freschi ed eleganti, ma allo stesso tempo complessi e verticali. 

Spoleto DOC  – Cantina Antonelli

L’azienda Antonelli, con i suoi centosettantacinque ettari,  si trova nel cuore della DOCG Montefalco ed è di proprietà della famiglia dal 1981.

I vigneti sono disposti sulla sommità delle colline e orientati a sud e ad ovest. Le varietà autoctone prevalentemente coltivate sono Grechetto e Trebbiano Spoletino per i bianchi, Sangiovese e Sagrantino per i rossi.

La Tenuta, appartenuta dal XIII al XIX secolo al vescovo di Spoleto, si trova a 350 metri di altitudine e da essa si può ammirare una vista mozzafiato sui colli umbri. Un panorama davvero eccezionale del quale abbiamo potuto godere durante la nostra visita all’azienda Antonelli.  Al centro dell’azienda, sotto l’antica casa padronale, si trova la cantina. Una cantina assolutamente moderna! La cantina, infatti, è completamente interrata e progettata per la vinificazione a caduta che prevede  l’ingresso del pigiato nei fermentini e il successivo scarico delle vinacce senza l’uso di pompe, ma per gravità.

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Oltre alle classiche cisterne in acciaio e alle classiche vasche in cemento si trovano contenitori decisamente più originali come la ceramica e le anfore.  L’azienda, infatti, ha una forte propensione verso la ricerca, l’innovazione, ma anche e, soprattutto, al rispetto della natura. 

Dal 2012 l’azienda è certificata biologica. La scelta di essere Bio accanto alla lavorazione quasi esclusiva dei vitigni autoctoni  è motivata dalla volontà di valorizzazione l’espressività territoriale attraverso una ricerca costante della qualità. La gestione in Bio ha proprio lo scopo di evidenziare ed esaltare le differenze, portando i singoli vigneti ad una piena maturità espressiva.

Spoleto DOC – Annata 2018, 13,5% vol

vini_bianchi_macerati

Colore:  giallo paglierino intenso con tonalità dorate. 

Profumi: il bouquet è ampio, intenso e persistente. Il naso è avvolto da note di frutta matura, quasi essiccata e da sentori speziati. In particolare si percepisce prepotentemente lo zafferano.  

Gusto:  l’esplosione organolettica la ritroviamo anche al palato dove il vino insiste sulla complessità e l’intensità. La buona spina acida e l’importante gradazione alcolica danno struttura e verticalità al vino. Il leggero finale amarognolo tipico del Trebbiano non disturba il retrogusto, il quale si mantiene piacevole e accompagnato da un’ottima persistenza. 

Che personalità questo vino! Un bianco sì, ma dalla consistenza di un rosso. Già da colore si percepisce la sua intensità e grinta che poi si ritrova anche all’olfatto e al gusto. I 90 giorni di fermentazione spontanea e di macerazione in contenitori di terracotta e ceramica regalano al vino un complesso organolettico davvero esaltate: dagli aromi più fruttati e floreali si passa ad una speziatura decisa, ma piacevole. Il vino è sostenuto da una bella acidità, tipica del Trebbiano Spoletino, e un intrigante retrogusto. Un vino non banale, impegnativo e incredibilmente versatile. 

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