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Degustando un “Castel del Monte”

Assaggiando il “Pungirosa” dell’azienda Rivera ci ritroviamo, come d’incanto, sulla torre più alta del suggestivo Castel del Monte ammirando le bellezze pugliesi della Murgia e assaporando i suoi intensi profumi.

Il paesaggio incontaminato di Castel del Monte 

L’area “Castel del Monte”, che prende il nome del famoso castello fatto erigere da Federico II di Svevia nel 1240 (patrimonio dell’Unesco),  si colloca nella porzione Nord Occidentale del bacino viticolo omogeneo “Murgia Centrale”, corrispondente alla provincia di Bari.

La Murgia è un altopiano carsico di origine antichissima che costituisce la spina dorsale della Puglia centrale. Un territorio aspro e brullo costituito in prevalenza da colline calcareo rocciose: non a caso, il nome Murgia deriva dalla parola latina “murex”, che significa roccia aguzza. 

Un ambiente di per sé rude e apparentemente intrattabile che nel corso degli anni, però, grazie alla tenacia e alla pazienza dell’uomo si è trasformato in uno straordinario paesaggio naturale. Tra muretti a secco e trulli dominano culture di olive, mandorle e, soprattutto, vite. 

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Una zona, dunque, diventata simbolo della vocazione vitivinicola pugliese e dalla quale ha preso il nome prima la D.O.C. (1971) e poi la D.O.C.G (2011).

La coltivazione dell’uva copre due differenti zone: 

  • sopra i 300 metri di altitudine si estende l’altopiano calcareo-roccioso della Murgia dove si trovano i tipici vigneti a spalliera bassa. 
  • Fra i 180 e 300 metri la fascia pre-murgiana è composta da terreni profondi di natura calcareo-tufacea.

In questa zona il clima è mediterraneo: inverni freschi e piovosi ed estati calde e asciutte, mitigate dalla brezze marine.

Le varietà autoctone coltivate sono molteplici: a bacca bianca si trovano il Pampanuto, Bombino Bianco, Fiano e Moscato Reale. A bacca nera, invece, il  Bombino Nero, Nero di Troia, Montepulciano e Aglianico. 

Il vitigno Bombino Nero

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Si tratta di un vitigno  pugliese coltivato esclusivamente in questa regione e con un’origine precedente al  1875. Sul nome le teorie sono diverse, le due più accreditate fanno riferimento alla forma del grappolo, compatto con due ali, che ricorda la forma di un bambino con le braccia distese oppure da “buonvino” per la capacità di produrre costanti e ricche  produzioni.

Detto ciò, si caratterizza per acini di colore blu dotati di una buccia sottile; ha una maturazione tardiva e mai completa e, addirittura, nei suoi grappoli alcuni acini restano acerbi mantenendo  alta l’acidità e bassa la concentrazione zuccherina e di conseguenza il grado alcolico.

Proprio questa particolarità lo rende perfetto per la produzione di vini rosati tanto che nel 2011 è stata riconosciuta una specifica D.O.C.G. “Castel del Monte – Bombino nero”: la prima e D.O.C.G. a tipologia rosato!

La Zona di Produzione del Vino DOCG Castel del Monte Bombino Nero è localizzata in:

  • provincia di Bari, e comprende il territorio dei comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto e Binetto.
  • provincia di Barletta-Andria-Trani, e comprende il territorio del comune di Minervino Murge e, in parte, il territorio dei comuni di Andria e Trani.

Castel del Monte Docg – Azienda Rivera

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L’azienda, situata ad Andria, è stata fondata alla fine degli anni ’40 da Sebastiano de Corato con la volontà di valorizzare e diffondere nel mondo l’enorme potenziale qualitativo della vitivinicoltura del territorio

L’azienda Rivera divenne ben presto un punto di riferimento dell’enologia pugliese e con l’ingresso in azienda di Sebastiano e Marco, figli di Carlo e nipoti del fondatore,  prosegue tutt’oggi,  con orgoglio e  impegno, nella produzione di vini che esprimono al massimo l’eccellenza del territorio.

Alle più moderne tecniche di viticoltura ed enologia, da sempre punto di forza dell’azienda,  si affianca l’assoluto rispetto per la natura e i suoi processi al fine di ottenere un prodotto sostenibile e allo stesso tempo altamente qualitativo. 

Ai vini prodotti con le uve autoctone di Castel del Monte (doc/docg Bombino bianco/nero) e del Salento (Igt) si affiancano i cru (docg Nero di Troia, doc Chardonnay, doc Aglianico) e i monovitigno (doc Primitivo di Manduria, igt Fiano, doc Sauvignon, doc Moscato di Trani). La produzione conta anche i classici Bianco/rosato/rosso Castel del Monte doc, i classici salentini e i creativi igt frizzanti

La degustazione

Castel del Monte Docg – Annata 2018, 12% vol.

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Colore: rosa buccia di cipolla

Olfatto: fresco e armonioso. Le note di frutti rossi come la fragolina di bosco si uniscono a sentori più agrumati come il pompelmo e il mandarino. 

Gusto: l’ingresso in bocca è avvolgente e morbido. Le note saline tipiche della zona si percepiscono e rendono la beva molto fresca. A differenza dell’olfatto, al palato prevalgono note più calde tendenti al dolce. Il finale è di media persistenza, ma molto succoso. 

Un’elegante degustazione! Il vino gioca su due fronti: un olfatto molto intrigante, pieno di sfumature e un gusto che, seppur strutturato, punta maggiormente su note delicate. Nonostante la spina acida leggermente sfocata (stiamo, comunque, parlando di un 2018), il vino resta assolutamente equilibrato in tutte le sue componenti rendendo la beva piacevole e armonica. 

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