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Villa Acquaviva: week-end di relax in winery toscana.

Siamo stati a Villa Acquaviva, nel bel mezzo della Maremma Toscana una zona geografica nella parte meridionale della Toscana e, in particolare, nel territorio di Grossetto. 

Acquaviva era parte di una tenuta gigantesca di 34 mila ettari della famiglia Ciacci. 

La nostra visita parte dalla stanza dove per diversi anni i genitori di Fabrizio hanno prodotto il vino, che all’inizio era per loro e i loro amici. 

Villa Acquaviva: un po’ di storia

Il padre e la madre decidono di trasferirsi ad Acquaviva perché facevano gli agricoltori e cercavano un posto dove continuare questo lavoro in autonomia dalla famiglia. 

Seguivano completamente il processo di produzione del vino, come oggi, anche se è ovviamente cambiato il modo di produrlo, grazie a quello che hanno imparato negli anni e grazie all’ingresso di Fabrizio e suo fratello che sentono Acquaviva come una sorella. 

Quando decidono di produrre il vino per “lavoro”?

Nell’85 la mamma, Valentina, decide di aprire le prime camere per ospitare i visitatori e proprio loro hanno dato la spinta a fare il vino. Cercavano infatti prodotti locali e Serafino, il babbo, ha deciso di vendere il vino a tutti, non solo ad amici e parenti, e lo fa per la prima volta nell’86. 

Gradualmente ha smesso di vendere le proprie uve alle cantine locali e ha iniziato ad usarle tutte per produrre il proprio vino. Inizialmente avevano vigneti solo a bacca bianca, successivamente hanno iniziato ad affittare dei vigneti a bacca nera e piano piano hanno iniziato ad impiantare attuando una vera e propri a conversione dell’azienda a produzione vitivinicola. 

Oggi ci sono 16 ettari di vigneto.

Villa Acquaviva: il territorio

Proseguendo nella visita, ci spostiamo su una collina con una visuale ampissima su tutta la vallata. La zona arriva al confine con il Senese, c’è il Monte Amiata a Nord, a destra la zona del Montalcino, a sinistra la zona del Montecucco e dietro Scansano e tutta la zona del mare. 

L’azienda si trova a 20 km dal mare quindi è sempre ventilato, vento marino che lascia tutto abbastanza asciutto.L’umidità è rara, c’è un clima mite, secco e temperature medio alte.

Quali sono gli elementi più importanti per un buon vino?

Oltre al clima, per il vigneto quello che è fondamentale è la luce, che c’è molto più a lungo del sole. Il sole è necessario, ma è la luce che permette lo sviluppo della vite. 

Ci vuole il terreno, che nello specifico è argilloso misto a travertino. 

Queste sono le variabili che permettono all’azienda di avere un prodotto ottimo dal principio che permette loro di lavorarlo poco in modo che il corpo che lo andrà ad assimilare avrà un prodotto meno raffinato chimicamente. 

Tutte queste variabili sono doni del territorio e il prodotto deve rispettare questo territorio. 

Una volta superate le vigne, camminando nella tenuta, andiamo a visitare la nuova cantina. 

Qui si trova un piano di promozione dove si possono fare meeting, workshop, b2b, matrimoni e compleanni. Unica condizione: consumare il loro vino. 

Scendendo troviamo la cantina che viene utilizzato oggi, completamente disegnata da Serafino, così come il ristorante e le camere (che infine sono state arredate da Valentina). 

Tutte le botti di acciaio hanno un termoregolatore, si lavora sul vino agendo principalmente sulla temperatura che ha permesso di abbattere del circa 90% l’uso di prodotti chimici aggiunti. 

Vini e degustazione

Per la degustazione abbiamo potuto assaggiare tutti i vini prodotti dell’azienda, ne riprendiamo alcuni, per noi i più significativi. Per la spiegazione completa puoi guardare il video ( dal minuto 5 circa), Fabrizio li spiega in modo coinvolgente e completo.

Siamo partiti dal Biancospino, il vino di Serafino. 

Chiamato così perché è il vino senza il quale non può stare il babbo di Fabrizio. 

Le uve sono Trebbiano, Malvasia, Verdello e Sauvignon. Un vino estivo, un vino fresco. 

L’origine del nome è singolare, infatti Il motivo per il nome è che il fiore del biancospino aveva il mix di colori bianco e giallo simili a quello che aveva il vino. Anche il colore di questo prodotto ricorda quello che si vedeva in natura.

Inizialmente nel bicchiere c’è poco colore, ma avvicinandolo allo sguardo si ritrova la sfumatura gialla tipica del vino bianco. 

La selezione di Amantidivino scelta per te.

Riprendiamo i vini che abbiamo scelto per la nostra selezione e che potrete acquistare ad un prezzo speciale:

Acquaviva è il primo vino, oltre al Biancospino, che veniva prodotto dall’azienda. 

Vinificato a fine settembre presenta un colore giallo paglierino, in bocca è pieno ed acido. Le uva sono Trebbiano, Chardonnay, Verdello, Malvasia e Vermentino. E’ un vino da tutto pasto, particolarmente indicato con pesce e carne. 

Tutti Santi è un vino particolare, un vino che stupisce. Un vino “bianco” che quando viene versato nel bicchiere lascia un po’ a bocca aperta. 

Le uve sono Trebbiano principalmente e basse percentuali di Malvasia e Verdello. 

Il colore deriva dalla vendemmia tardiva di fine ottobre, inizio novembre. E’ un vino  alcolico con un carattere distinto. 

L’incredibile colore di questo fantastico vino! Non perderti il resto nel video!

Infine Nero, il Morellino di Scansano DOCG.

Questo vino ha l’obbligo di avere almeno l’85% di San Giovese che ad Acquaviva viene integrato con Alicante, Malavasia e Syrah. Il blend viene fatto per bilanciare le mancanze del San Giovese che ha un colore un po’ spento, e non ha intensità di profumi come Merlot o Cabernet. Ha un grande carattere, tannino e longevità ma bisognerebbe sempre lavorarla. Non usando il chimico ma utilizzando uve con caratteristiche diverse producono un vino con un affinamento migliore. 

Alcune informazioni utili per gli amantidivino ed enoturisti

  • Luogo: Montemerano Località Acquaviva, Saturnia  (GR)
  • Tipologia vini: Morellino, Maremma Toscana DOC
  • Degustazione: nelle sale adibite e solo su prenotazione
  • Cucina: All’interno della villa c’è il Ristorante la Limonaia gestito dalla famiglia.
  • Shop: all’interno della corte

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