WineErasmus è un progetto nato digitalmente nel 2019 nel quale i partecipanti, divisi a coppie, si inviano reciprocamente dei vini del proprio territorio condividendo poi impressioni, pareri, ma, soprattutto, sensazioni scaturite dalle bottiglie. Per conoscerne meglio i dettagli e approfondirne gli sviluppi abbiamo deciso di intervistare Elena Di Vaia, co-ideatrice di WineErasmus e oggi una delle tre anime del progetto.
L’intervista
E’ corretto dire che oggi WineErasmus è il frutto della passione di tre “Amantidivino”, giusto per rimanere in tema con il nostro blog?
Ci definirei tre persone NEL vino. Un trio bellissimo, insomma! Scherzi a parte, non uso nessuna categoria come appassionato, sommelier et simili proprio per far comprendere quanto dinamismo ci sia nelle nostre vite tale da entrare in questo mondo come se fosse una cosa naturale. “Trio bellissimo” perché ci siamo trovati per caso su Instagram instaurando fin da subito un bel feeling senza troppi meccanismi impacciati, ma con molta armonia d’insieme.
Nello specifico chi siete?
Siamo Elena (@ely_onthewineroad), Andrea (@detectivemills_official) e Alessandro (@cossa_jr17):
Da sinistra a destra: Elena, Andrea e Alessandro
– Andrea Cappelli è, nel quotidiano, un banchiere da 12 anni, ma ha nel sangue tutte le componenti per comporre un ottimo vino. “Toscano DOCG ad honorem”, abita nel Chianti Classico (DOCG) a pochi km da San Gimignano (Vernaccia DOCG), da babbo di vicino Montalcino (Brunello DOCG) e mamma di Scansano (Modellino DOCG)”. Nel 2019 ha creato il brand Detective Mills wine Tasting, un’associazione culturale vocata alla condivisione e comunicazione del vino. È una persona estremamente corretta, maniacalmente precisa e certosina nel suo modo di operare nel settore. Mi diletto nel definirlo Andreapedia, ma se lo sa (e lo saprà) mi ammazza!
– Alessandro Cossa è titolare dell’enoteca e wine bar che a breve aprirà in Friuli. Si chiamerà “Al Pignolo”. Un nome e un programma direi! Ale è un po’ uomo di mondo: nella vita ha girato e lavorato ovunque con mansioni che andavano via via crescendo in termini di responsabilità, ma non ha mai dimenticato il suo amato Friuli (sì perché lo ama come se fosse una donna!) e per lui “Al Pignolo” è il realizzarsi di un sogno. È la parte creativa, la gentilezza, l’entusiasmo vivo.
Sia Alessandro che Andrea sono estremamente preparati e “studiati”. Questo perché non si sono mai fermati al calice: girano, parlano, conoscono e studiano.
– Elena Di Vaia è napoletana inside. Sono la più piccola, in termini anagrafici ma anche di statura, ma c’è una cosa che mi porto dentro: la grandezza della conoscenza che desidero ampliare come vision personale. Ho una mia trasmissione radiofonica presso l’Istituto Italiano di Design di Perugia con il format Wine Design, la radio che da voce al vino. Vago per tutta l’Umbria per cantine e poi porto la cantina in Radio. Si dialoga amabilmente, ci si racconta ed infine si degusta. Scrivo per un Blog e collaboro con diverse testate giornalistiche scrivendo di vino e dei social network.
Come vi siete avvicinati al mondo del vino?
Ad Andrea regalarono il suo primo livello Fisar presso la delegazione Siena-Valdesa sotto l’albero di Natale qualche anno fa.
Alessandro ha frequentato il corso AIS, ma praticamente è come se fosse nato da un tralcio di Pignolo. Latte e Pignolo a colazione insomma.
Per quanto mi riguarda, ho frequentato anch’io il corso AIS (delegazione Perugia) dopo aver per anni seguito mio padre nel suo collezionismo sfrenato di bottiglie da tutto il mondo (oggi litighiamo perché io voglio aprirle e lui collezionarle).
Come e quando è nato il progetto WineErasmus?
È nato nel febbraio 2019. Stavo facendo delle storie su Instagram parlando dei bianchi friuliani e di Dario Princic. Chi risponde? Ovviamente Alessandro! Così tra una chiacchiera e un’altra decidiamo di spedirci tre vini che secondo noi possano essere rappresentativi della nostra regione di appartenenza.
Poi si prova a traslare, quasi per gioco, questa cosa su Instagram, giocando con il termine ERASMUS, come appunto scambio culturale. Incredibilmente c’è risposta e partecipazione. Con circa 15 persone parte la prima Edizione. Lungo il cammin di nostra bevuta (Dante perdonami) abbiamo incontrato Andrea. Colpo di fulmine si può dire? Era entusiasta del progetto tanto da parlare di noi sul suo Blog, oltre a partecipare attivamente. Con la terza edizione è entrato di diritto nel Team come l’attrazione di due poli in un magnete. Era la parte razionale che mancava. Ad oggi siamo arrivati alla terza edizione con ben 50 PARTECIPANTI DA TUTTA L’ITALIA!
Lo scambio tra Alessandro e Francesco Bonomi in occasione del Blindbloggertasting di dicembre
Com’è strutturato il progetto?
È semplice. La forza di questo format è proprio la dinamicità di gestione. Cerchiamo i partecipanti tramite le storie di Instagram. Nella prima e seconda edizione contavamo 15 winelovers entusiasti. La mossa successiva la gioca la sorte che accoppierà i partecipanti che dovranno rispettare delle semplici regole:
-Il Budget fissato;una delle bottiglie dovrà sempre avere un costo inferiore a 10€! Fondamentale per comprendere come la qualità la si può trovare anche con fasce di prezzo più basse! Poi segue una tra i 10-20€ ed una superiore ai 20€.
– Descrivere ciò che si sta mandando, esplicando la scelta. Logica impattante per poter essere uno scambio didattico e formativo.
Dal momento della formazione delle coppie, il WineErasmus è in piena autonomia. Lasciamo a tutti la libertà di decidere cosa e come spedire e soprattutto se aprire e se pubblicare sul web. Il resto delle regole concerne più l’aspetto valoriale: rispetto, autogestione ma soprattutto tanto tanto entusiasmo e voglia di imparare, condividere e aprirsi alla relazionalità di una community tutta declinata al mondo vino. Non è necessario nessuna preparazione tecnica; certo, una conoscenza del proprio territorio come base di partenza.
Qual è il vostro obiettivo?
La condivisione, il processo di acculturamento, la curiosità ed infine la relazione. Non nascondiamo che attraverso il susseguirsi delle edizioni sono nate molte amicizie. Vedi anche noi tre, non ci siamo imposti nulla, ma siamo diventati amici come il susseguirsi delle stagioni.
Vorremmo portare a un livello più pratico la conoscenza della nostra Italia vitivinicola. Lo scambio presuppone conoscenza, e la conoscenza è il miglior mezzo per poter parlare di vino. Ci sono così tante realtà vitivinicole non brandizzate che meritano di essere conosciute.
Che impatto ha avuto sugli appassionati di vino?
Inaspettatamente, molto positiva. Tutto sta anche nella lettera che desideriamo con ardore venga spedita insieme alle bottiglie al fine di poter dare un’esperienza viva di quella scelta. Poi soprattutto a Natale, è stato come ricevere un regalo sotto l’albero. È come se ognuno di noi diventasse Ambassador della propria regione di appartenenza. In quel momento di scambio, tu RAPPRESENTI LA TUA REGIONE.
Qual è il vostro sogno futuro?
La pace nel mondo? Scherzi a parte, non so dove andremo; personalmente cambio continuamente la bussola della vita. L’unica certezza è il legame che si è creato e ancor più l’amore (come dal greco philia) per il mondo del vino.
Quando si terrà la prossima edizione?
Dopo l’edizione a tema natalizio, la prossima sarà sicuramente a tema pasquale!
Salutando e ringraziando Elena per la disponibilità e la contagiosa simpatia, non vediamo l’ora di partecipare, e naturalmente raccontarvi, la prossima edizione di WineErasmus!
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