Per raggiungere la cantina della famiglia Rossotto ci siamo spinti fino al confine del Monferrato Astigiano, sulla collina torinese.
Matteo ci accoglie all’ingresso dove si trova un’accogliente enoteca per le degustazioni dove si respira un’atmosfera famigliare (e ce ne accorgiamo anche dal viavai di famiglie che vanno a comprare la scorta di vini per i pranzi e la settimana seguente!)
Lo seguiamo in cantina e qui inizia il suo racconto, il racconto di un’azienda famigliare dove la passione per la coltivazione della vite è stata passato da padre a figlio, da nonno a nipote.
La famiglia Rossotto è già alla quarta generazione di viticoltori, questo ha permesso di unire la tradizione con l’innovazione ed accanto ad alcuni vini tipici del territorio si possono trovare delle vere e proprie SELEZIONI.
I vini che ci mostra Matteo sono i vini tipici della zona, principalmente Freisa, Bonarda, Barbera, Malvasia. Il motivo principale di questa diversità di vigneti sta nella differenziazione del territorio nei pressi di Cinzano. Tra questi producono anche una DOC del Monferrato creata negli ultimi anni, l’Albugnano (100% Nebbiolo). Il terreno mostra caratteristiche geologiche diverse in varie zone, è un terreno al confine che è quindi molto differenziato, e questo ha permesso di poter coltivare diverse uve.
La visita alla cantina parte dal locale adibito alla ricezione delle uve ed immediatamente, discutendo dei nuovi macchinari usati, è lampante l’introduzione di uno spirito di ricerca grazie alla quale vengono prodotti anche dei vini bianchi che necessitano di una vinificazione più controllata, con temperature più rigide.
Il locale dedicato alla frammentazione dei vini rossi presenta diverse vasche in acciaio inox tutte a temperatura controllata. Ci spiega Matteo che avere la possibilità di controllare la temperatura delle vasche durante la fermentazione del vino rosso permette di avere grandi risultati dal punto di vista olfattivo e sul lungo periodo mentendo una giovinezza maggiore in bottiglia.
Troviamo anche delle botti di legno per l’affinamento, che si sposteranno in una cantina di fine 700 che stanno restaurando, dove riposavano per i passaggi finali Freisa superiore, Albugnano e Barbera, i vini tipici di questa zona per quanto riguarda gli affinati
Per la Malvasia, una peculiarità del territorio, la famiglia Rossotto è andata a cercare un vitigno storico che è arrivato in Italia grazie ai mercanti veneziani intorno al 1400, la Malvasia di Schierano. Ha una produzione più bassa, però ha una carica aromatica favolosa. In vigneto, quando i grappoli sono a maturazione, si sente il profumo della rosa canina e della fragola.
Tra gli altri prodotti scopriamo un sorprendente progetto iniziato 12 anni fa, di cui conosciamo bene le caratteristiche: METODO CLASSICO CON FREISA 100%.
La Freisa è un vitigno molto versatile, in base a dove viene coltivata e in base a come viene vinificata può dare dei prodotti completamente diversi. Hanno scelto la Freisa perché è il vitigno più particolare e ha una grande capacità di adattamento ai vari processi di vinificazione.
Fanno la Freisa tradizionale, una Freisa giovane, fruttata e vivace (con una bolla fine), la Freisa superiore e uno Spumante metodo classico di Freisa che resta rosé.
Ci spostiamo nella parte della cantina dove avvengono dei processi molto interessanti per il vino del territorio. La fermentazione per produrre i vini frizzanti. Quando il vino è quasi pronto lo inseriscono in una vasca chiusa in cui aggiungo del mosto tenuto in parte dalla vendemmia innescando così la seconda fermentazione. Si svilupperà del nuovo gas che andrà a disciogliersi sulla massa e questi vini verranno definiti VIVACI. Anche se tecnicamente non è corretto, e quindi non è indicato in etichetta, è il termine più vicino che descrive meglio la bolla molto fine tipica di questi vini.
Infine troviamo una fila di vasche di cemento. Sono vasche del dopo guerra, riprese perché sono un ottimo compromesso quando il vino ha bisogno di un aiuto nella maturazione dei tannini e in generale dell’acidità. Nelle vasche di cemento viene fatta principalmente la fermentazione malolattica, che serve per eliminare l’acido malico. Questo processo è un processo che la famiglia Rossotto ottiene in modo biologico. Il vino viene inserito nelle vasche di cemento e vengono inseriti dei batteri lattici che mangiano l’acido malico trasformandolo in acido lattico. In queso modo viene accelerato il processo di maturazione su un vino che richiederebbe una tempo maggiore.
Le linee prodotto dalla cantina sono sostanzialmente due, le linee dei vini giovani e la linea dei vini di selezione. I vini giovani sono quelli che hanno fatto la storia dell’azienda. La linea di selezione è nata 15 anni fa, una volta infatti nella zona non c’era l’usanza di fare affinare i vini.
Adesso la sfida è quella di far uscire dalla regione questi vini, di farli conoscere anche oltre. Bisogna creare dei vini che siano il biglietto da visita di quel determinato territorio e bisogna fare anche dei prodotti più “importanti”.
Questa è la sfida per il futuro, a noi sembra che le premesse ci siano tutte. Il fratello di Matteo è l’enologo, lui si occupa dei vigneti e in più hanno una consulenza esterna.
Prima di fermarci in enoteca siamo a passati a vedere i vigneti, siamo rimasti incantati.
Nel video vedrete parte della degustazione e parte della cantina e delle vigne, vogliamo sapere cosa ne pensate. Noi anche qui abbiamo trovato tante persone accoglienti e scoperto degli ottimi prodotti!
Alcune informazioni utili per gli amantidivino ed enoturisti
- Luogo: Cinzano (TO)
- Tipologia vini: Rosso, Bianco, Spumante Metodo Classico
- Degustazione: nelle sale adibite e solo su prenotazione
- Cucina: NO.
- Shop: all’interno della corte