Visita e degustazione presso la cantina Vita Nova
Amantidivino sbarca in Sicilia e in men che non si dica si innamora di questa terra e dei suoi prodotti. L’isola delle isole, infatti, ha molti argomenti utili per convincerci a visitarla, a promuoverne i frutti e a desiderare di tornarci quanto prima. Ma dire “Sicilia” non basta, perché si tratta della regione più estesa d’Italia, contraddistinta tra l’altro da una varietà di condizioni atmosferiche eterogenee, caratteristica che ha consentito la creazione di una piattaforma produttiva ampia e multiforme: mentre le coste vantano un clima prevalentemente mediterraneo, con estati calde e inverni miti, nell’entroterra il clima è continentale, a tratti alpino, ad esempio nei pressi del massiccio vulcanico dell’Etna.
La provincia di Catania e i vini vulcanici
È indubbiamente un terroir unico quello che caratterizza il territorio della provincia di Catania, dominato e controllato dallo sguardo ammiccante dell’Etna, meglio conosciuto come il gigante buono per via dei suoi continui ma innocui borbottii: è risaputo, infatti, che produce lente e costanti emissioni di lava senza mai dare vita a violente esplosioni.
Un vulcano attivo che attira e affascina, e che, impregnando con materia lavica i dintorni, li caratterizza in maniera significativa, donando tipicità e unicità. Ed è proprio in queste zone, dove i terreni si sono formati dallo sgretolamento della lava e da lapilli, ceneri e sabbie, che si esprimono e danno il meglio di sé vitigni autoctoni come Nerello Mascalese e Carricante.
Tre i versanti produttivi dove la vite prospera con risultati a dir poco strepitosi: il più caldo è quello sud ( tra i 600 e 1000 metri), con terreni di ghiaia lavica che degradano dolcemente verso il mare dove nascono vini dall’imprinting mediterraneo, poi c’è quello est – sud est (tra i 400 e i 900 metri), che comprende diverse tipologie di terroir e quindi origina svariati vini, tutti caratterizzati da estrema finezza, e infine il versante nord – nord est (tra i 400 e i 1100 metri), dove si producono importanti vini, dalla trama ricca e complessa. Vini eleganti, di carattere e longevi. Come quelli di cui vi sto per raccontare.
Vita Nova – una realtà giovane ma dalle solide radici
E così, tra un susseguirsi di terrazzamenti e muretti a secco in pietra lavica, giungiamo a Passopisciaro, un piccolo paesino in provincia di Catania situato sul versante nord dell’Etna, a quota 465 m s.l.m. Qui, nel cuore della Doc Etna, nella contrada Feudo di Mezzo, si trova l’azienda agricola Vita Nova, fondata nel 2017 da Marco Giachino, che ha riposto in questo luogo incontaminato speranze e progetti di vita nuova. Un’azienda giovane, dunque, ma che si basa su radici solide e di lunga data. I primi vigneti, infatti, sono stati piantati circa 70 anni fa dal nonno del titolare, che aveva intuito le potenzialità di questa terra nella produzione di vino.
Una vocazione di cui si fa oggi portavoce Marco, che ha trasformato il suo sogno di produrre un vino di qualità, etico e sostenibile in realtà: alle viti vecchie, infatti, ne ha aggiunte di nuove, sempre piantate ad alberello e alberello convertito a spalliera, arrivando a contare quasi un ettaro di vigneto, la grande maggioranza del quale vitato a Nerello Mascalese.
Qualità, artigianalità e tipicità
La filosofia aziendale si basa su pochi principi ben definiti: fare un prodotto artigianale di estrema qualità che sia rispettoso della tipicità del luogo. E con questo si intende anche seguire i ritmi e i comportamenti della natura, rinunciando all’omologazione e alla quantità in favore dell’unicità di ogni annata (l’azienda per intenderci produce un massimo di 4mila bottiglie all’anno).
A partire dalla vigna ovviamente, dove quasi tutti i processi vengono svolti manualmente, senza l’utilizzo di macchinari. A ciò si aggiunge la scelta di non utilizzare alcun prodotto chimico, a esclusione di rame e zolfo. Ne derivano uve che rispecchiano il territorio senza alterazioni, e di conseguenza un vino totalmente naturale. Seppure siano in attesa della certificazione, si può dire che l’azienda Vita Nova lavori al 100% in biologico.
Il Nerello Mascalese
Originario della piana di Mascali, da cui prende il nome, questo vitigno a bacca nera è diffuso per oltre il 65% nel territorio vulcanico dell’Etna, dove ha trovato la sua terra di vocazione. Dà grandi soddisfazioni, infatti, quando trova come alleati terreni ricchi di minerali silicei e dalla morfologia sabbioso – vulcanica. La tradizione, inoltre, lo vuole allevato ad alberello e sostenuto dal tradizionale palo in castagno, con una resa per ettaro che varia in base alla longevità dei vigneti e una discreta vigoria. Infine, c’è da sapere che i vini prodotti con questo vitigno hanno una gradazione alcolica piuttosto elevata (13-14°) e una particolare predisposizione all’invecchiamento
Curiosità: il nome Nerello è legato al colore degli acini (violaceo bluastra), che tra l’altro hanno una maturazione piuttosto tardiva, con vendemmie che si protraggono fino alla seconda e la terza settimana di ottobre.
Il prodotto di punta dell’azienda Vita Nova è un Nerello Mascalese in purezza, che Marco ha deciso di chiamare Jose Maria in omaggio ai suoi genitori. Un modo per riconoscere le sue radici e continuare il suo progetto sulla strada della tradizione.
Il risultato fortemente cercato e voluto è un vino dall’espressione territoriale, che differisce di anno in anno e conserva in sé, come vedremo e vedrete se avrete voglia di degustarlo in autonomia, tutti gli umori stagionali.
Degustazione
Josè Maria 2018
100% Nerello Mascalese
Denominazione: Etna Rosso DOC
Vinificazione in rosso tradizionale gestita in vinificatori aperti con follature; durata della macerazione 8-10 giorni. Successiva maturazione per 12 mesi in parte in tini di acciaio e in parte in barriques di rovere francese di secondo e terzo passaggio. Si procede con l’imbottigliamento e un ulteriore affinamento di altri 6 mesi.
Quella del 2018 è stata un’annata caratterizzata da numerose e frequenti piogge, che hanno influenzato di non poco i colori e i sentori di questo vino, che si presenta di colore rosso rubino scarico, con riflessi quasi aranciati, e una spiccata limpidezza. Al naso, invece, si prospetta in tutta la sua eleganza e complessità: arrivano le note di piccoli frutti rossi, fiori ed erbe aromatiche, poi le spezie. Al gusto lo troviamo fresco e minerale, abbastanza tannico, avvolgente, piacevolmente persistente, dal finale lungo e sapido.
Un vino di corpo, da affiancare a un tagliere di salumi e formaggi, ma in grado di sostenere anche primi e secondi piatti saporiti di media intensità e complessità.
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Josè Maria 2019
100% Nerello Mascalese
Denominazione: Etna Rosso DOC
Vinificazione in rosso tradizionale gestita in vinificatori aperti con follature; durata della macerazione 8-10 giorni. Successiva maturazione per 12 mesi in parte in tini di acciaio e in parte in barriques di rovere francese di secondo e terzo passaggio. Si procede con l’imbottigliamento e un ulteriore affinamento di altri 6 mesi.
Nel 2019 abbiamo assistito a una vendemmia classica, con un andamento climatico più regolare e conforme agli standard rispetto al 2018. Una minor piovosità, infatti, ha permesso agli acini una maggior concentrazione: alla vista il vino è sempre rosso rubino, ma più intenso. Anche al naso la profumazione è esplosiva, carica di note fruttate marcate di confettura (ciliegie e amarene su tutte), erbacee, minerali, speziate di liquirizia, pepe e persino balsamiche. Al sorso si evidenzia una struttura piena, grande avvolgenza e corposità. Denso e penetrante, questo vino accompagna bene primi piatti anche molto elaborati, carni rosse e cacciagione, ma anche formaggi stagionati.