Il bordeaux è un calice tulipano che in alto si chiude leggermente. Ha lo stelo lungo e dimensioni generose che garantiscono un’ossigenazione perfetta, permettendo al vino di continuare a decantare anche quando si trova nel bicchiere.
Siamo molto contenti di aver intervistato Marta Ingegneri per conoscere la sua opinione sul bicchiere da vino. Miglior sommelier d’Italia Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori), Marta ha trentaquattro anni, vive a Rovigo, è un architetto e con il marito gestisce una concessionaria di automobili usate. Ma la sua passione è il vino: “Ovunque andiamo giriamo per cantine a degustare, ci piace così”.
Come a noi. La migliore sommelier d’Italia secondo Fisar, la seconda associazione di sommelier dopo l’Ais, ha raccontato che le piace il vino rosso, corposo e molto tannico. Il Montefalco Sagrantino (noi amiamo follemente quello di cantina Antonelli) è uno dei suoi vini preferiti. Si spiega così felicemente la scelta del bordeaux come bicchiere preferito. Il bordeaux è il top per i vini rossi strutturati.
Oltre al Sagrantino condividiamo un’altro grande amore con Marta: la ricerca di vitigni non molto conosciuti. Fare il sommelier significa anche questo, imparare a ricercare per scoprire nuovi profumi e sapori del vino. Dopo questa piccola presentazione, anche se ci sarebbero molte altre cose da raccontare, vi proponiamo la chiacchierata che abbiamo fatto con Marta a proposito del bicchiere da vino. Quale scegliere, funzionalità, valore estetico, esigenze di degustazione e curiosità
Ciao Marta grazie di essere qui con noi, ti vuoi presentare. Chi sei, di cosa ti occupi, premi che hai raggiunto?
Ciao! Sono Marta Ingegneri, ho vinto il premio di miglior Sommelier d’Italia Fisar 2021. Quella che fino a poco tempo fa è stata una grande passione sta diventando sempre più un lavoro, mi occupo di degustazioni, lezioni ed eventi sul vino.
Come è nata la passione per il vino?
È nata dalla curiosità! Per i metodi di vinificazione, per le zone enologiche, in particolare d’Italia, e dall’affascinante mondo della degustazione, che continua a riservare tante sorprese
Descrivici il miglior abbinamento vino-bicchiere mai provato o che ti ricordi particolarmente azzeccato..
Amo in particolare l’accoppiata tulipano – metodo classico
Quanti sono i bicchieri che deve avere un winelover secondo te?
Minimo 5: uno adatto agli spumanti, uno per i bianchi giovani, uno utilizzabile per i bianchi strutturati e i rossi giovani, uno più ampio per i rossi strutturati, e uno per i passiti
Dicci la verità su flute e coppa per spumanti e champagne. Sono necessari alla degustazione?
Direi di no, ormai sono legati più che altro alla tradizione
Perché comprare altri bicchieri se l’Iso è sufficiente a degustare correttamente il vino?
È un calice che mediamente si adatta a ogni tipologia di vino, ma non è eccellente per tutte. E comunque anche l’estetica vuole la sua parte!
Che valore estetico ha, seconde te, una buona selezione di bicchieri a tavola?
Estremamente importante, purché siano funzionali alla tipologia di vino. Ho frequentato architettura all’università, quindi ammetto di essere piuttosto legata anche all’ideale estetico!
Esiste il perfetto bicchiere da meditazione e con quale vino?
A mio parere il bicchiere da meditazione ideale è quello per un distillato, ad esempio il tumbler, lo stelo è meno comodo e porta comunque ad appoggiare spesso il calice
Sai come si sta orientando il mercato per la produzione di bicchieri da vino? Quali sono i materiali che vengono preferiti?
Non sono un’esperta del settore, ma in generale direi cristallo e vetro sonoro, per poter avere calici perfettamente trasparenti, sottili, lisci e inodori
Prediligi i bicchieri senza piombo? Se sì perché?
Non particolarmente
Quando ti ritrovi con amici che bicchiere vedi più utilizzato? Probabilmente il bordeaux
Volendo scegliere un solo bicchiere per tutti i vini, quale sceglieresti? Sarebbe davvero dura, ma forse proprio il bordeaux
Se volessi chiedere a uno stilista, a un designer o a un artista di disegnare “IL CALICE”, a chi lo chiederesti?
A Kenny Random, un artista di murales di Padova, città che amo molto
Ringraziamo Marta per questo incontro. Ovviamente siamo andati a vedere chi è Kenny Random. Un artista e writer che ha fatto, tra le altre cose, diverse opere sui muri di Padova, con uno stile delicato che ricorda Banksy e che veicola messaggi di speranza. Siamo d’accordo con Marta Ingegneri, Kenny Random disegnerebbe un calice evocativo, da riempire con un vino coinvolgente.
Se vuoi proseguire il tuo viaggio per la scelta del bicchiere perfetto, leggi anche l’intervista che abbiamo fatto a Francesco Saverio Russo, ideatore di ItalianWineLover e della linea di bicchieri Archè.
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